L'amore
di Sassu per il ciclismo non è solo un fatto estetico
di una tematica interessante per i propri dipinti, ma
viene da una passione per uno sport che pratica sin da
giovane e che seguirà da spettatore fino agli ultimi
anni della sua vita.
La
bicicletta è per Sassu anche il mezzo che gli permette
di recarsi a Firenze per studiare Masolino, Masaccio e
Beato Angelico, e proprio da loro coglie l'ispirazione
per gli Uomini
rossi. Nonostante quest'opera sembri una scena da
Giro d'Italia, in realtà presuppone molto più di
questo: "Certi
temi apparentemente neutri per me avevano un significato
morale. I Ciclisti, per esempio: sono la metafora di uno sforzo ascetico, di
un impegno che ha come fine la vittoria dell'atleta non
sugli altri, ma su se stesso." (Sassu, 1998)
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